Cura del dolore in pazienti con Chiari 1 e Siringomielia. Riassunto della relazione della Dott.ssa Ann M. Berger

Nei giorni 23-26 luglio 2008 si è svolto ad Arlington (VA) il 20° Congresso annuale di ASAP, al quale hanno partecipato con relazioni scientifiche i maggiori specialisti USA nel trattamento di AC1, SM e patologie correlate.
Il dott. John Orò, Medical Director del The Neurosurgery Center of Colorado, membro del Medical Advisory Board di ASAP, che ha partecipato al Congresso, ha anticipato sul sito Chiari Times il sunto di alcune fra le più interessanti relazioni sugli argomenti di maggiore attualità. Le relazioni complete saranno disponibili non appena pubblicate da ASAP.

Traduzione a cura di AISMAC. Pubblicazione autorizzata.

La Dott.ssa Ann M. Berger, MSN, è Primario della Terapia del dolore presso il NIH, Centro Clinico, BETHESDA.


La dott.ssa Berger ha iniziato presentando tre tipi di dolore.

  • Dolore somatico – proviene dalle estremità, dal tronco e dalla testa ed è dovuto all’attivazione dei nociceptor  (ricettori del dolore). Questi ricettori sono attivati da uno stimolo, come un’infiammazione o un trauma.
  • Dolore viscerale – spesso vago e diffuso, è pure dovuto all’attivazione dei nociceptor.
  • Dolore neuropatico – è differente dai precedenti. E’ dovuto al danno o alla distruzione delle fibre nervose, ed è generalmente più difficile da curare.  

Al Centro clinico della Terapia del dolore all’NIH il dolore è seguito da un team di medici specialisti con un approccio multidisciplinare che comprende trattamenti farmacologici e terapie mente-corpo.
Il trattamento farmacologico dipende dall’intensità del dolore.

Un dolore lieve, per il quale difficilmente ci si rivolge al Centro, è trattato con aspirina, tylenol, ibuprofene, naproxen o altri medicamenti simili da banco.
Un dolore moderato è trattato con oppiacei (narcotici).
Un dolore intenso è trattato con oppiacei ad azione prolungata insieme con oppiacei ad azione rapida per abbattere il dolore  (Nota di AISMAC: il trattamento con oppiacei, diffuso negli USA, in Italia è meno comune e usato solo in ambito ospedaliero).

La dottoressa ha definito poi la differenza fra tolleranza, dipendenza fisica, assuefazione e pseudo-assuefazione.
La tolleranza è il normale adattamento fisiologico agli oppiacei che porta alla necessità di aumentare la dose per ottenere lo stesso risultato nel tempo.
La dipendenza fisica indica i cambiamenti nel sistema nervoso che si presentano dopo un trattamento prolungato con oppiacei. Una sospensione improvvisa può portare a sintomi da sospensione.
La dottoressa Berger fa notare che l’assuefazione, una preoccupazione psicologica da parte dei pazienti soggetti alla terapia del dolore, si verifica in realtà in meno dello 0,1% di coloro che sono in cura con medicinali per il dolore acuto o cronico.
La dottoressa è convinta che più frequentemente le persone possono mostrare una pseudo-assuefazione. Essi mostrano di avere un comportamento da assuefazione, ma in realtà ciò è dovuto ad una insufficiente quantità di medicinale necessario per la cura del loro dolore.

La dott.ssa Berger ha poi parlato della cura del dolore neuropatico, il tipo di dolore di cui normalmente soffrono i malati di Siringomielia.
In aggiunta ai farmaci analgesici, è importante ricorrere all’aiuto di altri medicinali , quali antidepressivi triciclici, e alcuni tipi di antiepilettici.
Alcuni pazienti, con dolori “refrattari” a queste medicine possono trarre beneficio da clonidine, cortisone, anestetici locali come il mexilitine, o medicamenti come ketamine o baclofen.

Oltre ai trattamenti farmacologici il Centro della Terapia del dolore della NIH si concentra sulle componenti sociali, emozionali e psicologiche coinvolte nel dolore.
Il suo team multidisciplinare utilizza una quantità di terapie mente-corpo e fra queste:

  • Agopuntura – molto utile
  • Massaggi – particolarmente utili per i dolori fascicolari dei muscoli
  • Stimolatori elettroterapeutici e TENS
  • Rilassamento – meditazione, respirazione e altro
  • Bio feedback
  • Ipnosi – allenamento all’auto-ipnosi con l’aiuto di uno specialista
  • Yoga – efficace per mente, corpo e spirito
  • Reiki – per i suoi effetti calmanti
  • Mandala
  • Pet therapy
  • Art therapy
  • Music therapy

La dott.ssa Berger e i suoi colleghi cercano la terapia mente-corpo più adatta per ogni paziente, a volte provando una serie di terapie per trovare la più efficace.

Un ultimo punto riguarda l’importanza che il team attribuisce al coinvolgimento dell’unità familiare, cercando di identificare i fattori che possono aggravare il dolore e le risorse che possono essere di aiuto per ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita.